qua ci metterò i miei pensieri appena mi passano per la testa!
----------------------------------------------------aggiornato il 4/7/25

persone varie che leggete il mio blog, ciao
È FINITA LA SCUOLAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
ora, il weekend dopo l'ultimo giorno era un po' pieno, avevo sia il pride di sabato e la domenica avevo la presentazione per la famigerata festa di leva. il pride è andato bene, per un attimo ho stretto amicizia con delle persone, ma purtroppo appena riesco a trovare qualcuno che mi sta simpatico per una balla o l'altra finisco con il non rivederlo mai più. dal pride ho ancora sia la bandiera trans, che fiera se ne sta incastrata in un qualche modo nella mia lampada e una stellina di plastica, caduta dalla parrucca di questa ragazza vestida da hatsune miku. da lì mi son detta che "raccogliere da terra una stella caduta dalla parrucca di hatsune miku porta fortuna", un po' come il ferro di un cavallo.
la settimana dopo invece iniziavo a lavorare per due settimane in azienda; dove teoricamente ho imparato a fare la sistemista, in pratica non ne ho idea. mi ricordo che in pausa pranzo andavo a mangiare in questo posto che aveva un nonsochè di magico. a parte che il cibo era buonissimo (ed economico), era costellato di gingilli retrò, un po' come piace a me. Avevano anche un jukebox! (nascosto da un modello del ponte coperto, però era lì) Ma la cosa principale è che avevano questa sorta di murales dipinto sulle maioliche di una Pavia di inizio 900 (anche se il ponte era quello fatto nel 1951), tralasciando il fatto che quelle casupole che c'erano ora sono rimpiazzate da dei condomini anni 60 mentre via Milazzo è rimasta praticamente uguale, il murale aveva dipinto anche il caduto campanile del duomo. Ecco, per i pavesi il campanile del duomo è come per gli americani le torri gemelle, anche se con meno morti. Era il 17 marzo del 1989, era venerdì. era mattina, saranno state le nove, più o meno, quando all'improvviso, a causa di un cedimento delle fondamenta la torre campanaria crollò sulla piazza, travolgendo due studentesse che avevano due anni in meno di me, un edicolante e un altro signore. la piazza era tutta coperta di polvere e macerie, le vetrine dei negozi vicini erano saltate, credo, e quelle quattro persone morirono sotto le macerie. un disastro, come potete vedere. da quel momento in poi Pavia cambiò. È come se crollasse il campanile di santa maria maggiore a Firenze, per dire. purtroppo non la ricostruirono più, anche perché il terreno era inadatto oramai, e una pesona facoltosa si prese lo sfizio di prendere una delle campane della torre e mettersela in giardino. insomma, di sicuro una torre campanaria non è niente contro dei colossi di acciaio di più di 400m che collassano su migliaia di persone, però...
insomma, per quella peculiarità quel murale mi interessava.
ora, nel caso non ve lo avessi detto o per chi è appena arrivato, la festa di leva è una tradizione nelle piccole città lombarde in cui tutti i soldi che non usi al matrimonio li usi per compratri il vestito. E ovviamente sfili davanti a tutta la tua famiglia, anche quella che ti ha visto una volta quando avevi 5 anni e poi non si è fatta più viva, e alla città. Dovrebbe simboleggiare il passaggio dall'eta della fanciullezza all'età adulta, ma ora è più un pretesto per metterti in mostra. almeno così la penso io. questa maledetta festa l'ho fatta il 21 giugno, e con fatta intendo anche che ho piazzato i tavoli, pulito la pista da ballo e ho aiutato con i tappeti rossi. alla fine della giornata ero rossa in faccia e avevo l'abbronzatura da cantiere. E comunque non è tutto, per far contenta mia madre (che ovviamente si sentiva in imbarazzo a mostrare al quel paese di quattro teste di michia quanto poco etero era sua figlia) son doviuta andare dalla parrucchiera. Non importa se la mia ex cotta dice che sto bene con questo taglio di capelli, io lo odio. sono DUE anni che mi faccio crescere i capelli perché volevo provare qualcosa di nuovo, ma noooooooo, noooo... sembravo una scappata di casa, tutta la mia famiglia me lo diceva. ma che si fottano. "stai bene! stai benissimo!" STO BENE UN CAZZO, ECCO. SOLO PER QUESTA PAGLIACCIATA HO SPESO QUANTO PER PRENDERMI IL BASSO E ADESSO PURE I CAPELLI? MA CHIUDETE QUELLA FOGNA. Sapete, stavo proprio bene quando i capelli ce li avevo lunghi, ora ho ancora più difficoltà a guardarmi allo specchio.
fatta questa ehm... parentesi torniamo ad altro. la ragazza con cui ho fatto la leva (perché PURTROPPO PER IL RESTO DEL CAZZO DI MONDO DOVREI VOLERE TENERMI LE PALLE E IL CAZZO) neanche voleva tenermi da braccetto il giorno della presentazione. Guarda, capisco che sono un cesso e che tu abbia già il ragazzo, ma purtroppo siamo qua in due, quindi collaboriamo, hm? la sera della leva si mette a piovere. caos totale. c'è chi pensava addirittura di rimandarla al prossimo week-end, ma fortunatamente smise giusto in tempo per le nostre entrate trionfali. I soldi per le limousine non c'erano, per cui abbiamo preso dei van mercedes. arriva il nostro turno, sale prima la ragazza, poi io, e gli altri del nostro giro. scendiamo per ultime. io per prima, credo, lei dopo, usciamo dal van. le porgo la rosa dataci dagli organizzatori (ecco dove sono finiti i soldi delle limousine) e lentamente ci incamminiamo verso il palco, con sottofondo "gli anni" di Pezzali. ci fanno qualche foto, poi scendiamo dal palco e facciamo il giro intorno alla fontana. fuori sorridenti, ma dentro io e lei avevamo le nostre pare. intanto fuori esultano, per il mio portamento elegante e perché aiuto la ragazza (che è la mia amica dalle elementari, plot twist incredibile) tenendole la coda del vestito per non farla inciampare. finita la passeggiatina, saliamo sulla pista da ballo, aspttiamo gli altri e si da' il via alle danze. Mentre ero lì a ciondolare con lei pensavo ad una cosa. 10 anni prima ero cotta e ricotta di lei, me lo sarei mai immaginata che ora sto facendo il mio ballo di leva con lei? No. Sarebbe stata molto felice a saperlo, la giovane Euforia, ma purtroppo non è un momento tanto bello quanto anticipato. avevo questo sorriso attaccato con lo scotch in faccia, giusto per fare bella figura con le fotocamere (la stessa roba che stava facendo la mia amica, me lo sentivo) e soprattutto le mani sui fianchi non erano al posto giusto. per me, almeno. Io non metterò mai più le mani sui fianchi a nessuno, a meno che trovi questa dannata anima gemella. poi, il ballo con il genitore. Mia madre tutta esaltata salta subito in pista, e io che ci potevo fare? ho cercato di tenere quel sorriso, anche se ripensandoci adesso sarei sprofondata sottoterra. però che me ne fregava? almeno mia mamma era felice. io non esisto per me. poi, ballo con una persona speciale. le mie sorelle mi travolgono e ci inventiamo un balletto a tre. questo è stato un momento bello della serata. mi sono genuinamente divertita in quei due minuti. solitamente ho dei rapporti molto staccati con le mie sorelle e vederle sorridere e ridere con me mi ha fatto... strano. ma ero felice. poi, ultimo ballo (perché quelli della mia città d'infanzia sono dei perdabàl (ah, io e la mia città d'infanzia come Leopardi e Recanati)), e qua avevo finito le riserve, se non fosse per... Una persona molto simpatica conosciuta alla festa di compleanno di mio zio, la figlia della sua fidanzata. abbiamo legato molto in questi mesi, per cui la invitai sul palco, proprio quando passava Every Breath you take (quasi quasi lo volevo dire che quella canzone lì è un enorme riferimento allo stalking, ma tanto quelli lì che ne sanno d'inglese). Ballammo? No! sia io che lei non sappiamo ballare! le chiesi, a voce alta perchè eravamo praticamente davanti alla cassa:" LI ASCOLITI I POLICE?"
da lì in poi era tutta in discesa. finiti i balli dirigo il convoglio della mia famiglia al tavolo (posizionato dalla sottoscritta) e tutti mi investono di complimenti. Però la parte più importante era quando io e Charlie (la chiamo così qua perché è ossesionata da hazbin hotel) eravamo in disparte, le dico che sta bene e dice: "avessi io la tua cravatta!".
Cos'è successo dopo?
a) niente
b) si è aperta la piazza ed è uscito lucifero
c) le ho dato la cravatta
d) leslie nielsen è apparso dal nulla e mi ha detto: "in bocca al lupo, stiamo tutti contando su di te"
la risposta giusta è la c! le ho dato la cravatta e poi abbiamo camminato e parlato per un po'. abbiamo fatto anche qualche foto assieme. poi arrivano gli amici di mia sorella, che mi dicono che non va bene che non ho ancora un drink in mano. mi prendo su anche Charlie e mi offrono uno spritz. era di un amaro, ma di un amaro... lasciamo stare, poi ho abbandonato charlie perché volevo almeno vedere se riuscivo ad incrociare la mia ex-crush. Ce l'ho fatta? si. Sono stata soddisfatta? no. la situazione è questa:
arrivo sul palco con il mio spritz mezzo finito. Un mio ex compagno delle medie lo prende e ringrazia. Meglio così, dovevo ringraziarlo anch'io. giro un po e trovo: dei bambini, mio zio che balla con la sua fidanzata, un padrone che balla col suo cane, altri bambini, dei teppisti ma di lui niente. Dopo un po, dai messaggi della mia amica riesco a capire dov'è, quindi mi trovo bloccata davanti al palco, e guarda guarda lo trovo lì. ci scambiamo un ciao mentre attorno a noi tutti ballavano e sventolavano la bandiera con l'anno 2007 sul palco, altrettanto affollato. Mi accovaccio. lui: "perché non balli?" svolgo lo sguardo verso l'alto e per un attimo l'ho visto alto il doppio. da lì in poi non lo trovai più. un po' delusa batto verso il mio tavolo, dove Charlie mi aspetta e non so se è qua che glielo dico ma inizio a parlare di DELTARUNE.
dopo un po' arriva la triste notizia che lei deve tornare a casa, per cui mi restituisce la cravatta e le dico addio. più o meno come gli altri, ecco. la piazza era ormai un po' più vuota e della mia famiglia c'eravamo io e me stessa. un tavolo, tra la marea di predisposti è occupato, è quello della mia amica. mi siedo lì, saluto sia lei che il suo ragazzo, (di cui un po' ho paura e diffido) e cerco in qualche modo le attenzoni della ex-crush, seduto al tavolo, ricevo solo quelle di sua mamma e suo papà (uguale identico alle feste di compleanno che facevo quand'ero piccola...). ebbi l'occasione di mangiare la torta che hanno fatto per noi della leva. dire che sapeva di niente è un complimento. è come se stessi mangiando aria al gusto panna.
alla fine della serata vado al bar e mi faccio dare, usando quel buono per un drink gratis datomi all'inizio della festa, una bottiglietta di tè al limone. mi incammino a casa un po' abbattuta. saranno state le due che ero a letto e mi sentivo le orecchie cialoccare. e lì mi chiedevo: l'ho veramente fatta?.
Il giorno dopo eravamo in cinque a sbaraccare e pulire. uno, mentre stavo sistemando un tavolo non solo mi ha misgenderato ma mi ha anche attribuito un aggettivo virile. ecco. ora in quella città non ci tornerò neanche se mi pagano. vergognati. odio quel posto e spero proprio che tu rimanga a marcirci in quel buco di culo secco.
quindi dal lunedì seguente fino ad adesso sono a casa da sola per la maggior parte del tempo, sto continuando a scrivere free for all 2 e ho perfezionato il metodo che uso per far sembrare che ho dei seni veri. tra qualcosa come dieci giorni mi potrebbero chiamare per fare la comparsa nella nuova serie degli 883, e se sti qua osano tagliarmi i capelli le loro comparse se le trovano in altri modi.
riguardo prima, visto che alla fine gli amici ce li ho solo nella mia città d'infanzia, sabato torno giù. evviva la coerenza. gesù cristo in betlemme.
cià, vado a rompere i maroni a qualcun altro. siate liberi e liberate.
-euforia